mercoledì 11 marzo 2015

Recensione Canzoni Eurovision 2015

Sul web si inizia a parlare di Eurovision Song Contest, il festival che ogni anno porta il pop-kitsch nelle case di tutti gli europei (e non solo), tranne gli italiani. Qui la kermesse non è abbastanza famosa, tanto abbiamo già Sanremo, che ce ne facciamo di un altro festival? Solo l’anno scorso la manifestazione ha fatto parlare di sé grazie alla vittoria di Conchita Wurst, drag queen molto discussa ormai diventata oggetto di battute e memes. Ma bando alle ciancie, in questi giorni ho ascoltato un po’ di canzoni che parteciperanno quest’anno e sono qui per dirvi la mia:

BELGIO
Signore e signori, abbiamo qui la risposta maschile a Lorde. Questo Loïc Nottet potrebbe essere chiunque, anche Randy Marsh. Scusatemi, ma sono un fan di South Park e mi è venuto in mente… cominciamo bene la recensione… LOL.

BIELORUSSIA
Anche quest’anno, l’ultima dittatura d’Europa sfoggia una canzoncina pop anonima di cui ci dimenticheremo subito dopo la fine della kermesse. Lui cantante, lei violinista che gli fa eco.

CIPRO
Giannis Karagiannis propone una ballad acustica e malinconica in stile “More Than Words” degli Extreme, con un pizzico di Damien Rice. Un buon ritorno in punta di piedi per l’isola di Afrodite. Preparatevi a leggere altri nomi a casaccio durante questa mia “recensione”.

DANIMARCA
Avete presenti le boyband di fine anni ’90? “The Way You Are” è la tipica canzone che avrebbero potuto cantare i Boyzone o gli ’N Sync una quindicina di anni fa. Il nome “Anti-Social Media” fa molto hipster/indie/radical chic, ma la band non è nulla di tutto questo. Però che bello ogni tanto ricordare i tempi in cui non c’erano social network e smartphone!

ESTONIA
Questa è la canzone che ha conquistato dal primo ascolto sia me che la maggior parte degli “eurofans”, che la danno per favorita. Lui produttore affermato in patria, lei concorrente di un talent show, e si sente. Indie-pop elegante, se la cantasse Gotye sarebbe già una hit. Come “Gotye chi?”, ve lo siete già scordati?

FINLANDIA
Una punk band formata da persone con sindrome di Down e autismo che sta facendo discutere il web e che ha già battuto due record: è la prima punk band a gareggiare all’Eurovision e la canzone più breve nella storia del festival (dura solo 95 secondi!). “Non votateci per compassione”, dicono in un’intervista. E fanno bene. Pochi cazzi, questa è filosofia punk, e allo stesso tempo l’ennesima dimostrazione che i disabili in Nord Europa sono ben inseriti nella società. La musica però è inascoltabile e mi ricorda un certo GG Allin di cui vi risparmio i link.

GEORGIA
La canzone parte bene ma purtroppo si perde nel ritornello. Da dimenticare.

GERMANIA
Canzone pop gradevole, anche se è praticamente copiata da “Glitter & Gold” di Rebecca Ferguson. Sì, devo ammetterlo, la trovo gradevole proprio per questo. Mi fa riflettere sul fatto che due canzoni simili possono provocare nell’ascoltatore emozioni simili. Essendo tra le “Big 5”, la Germania è già finalista di diritto, ma dubito riuscirà a classificarsi in alto.

GRECIA
Alle selezioni nazionali tifavo per la dance dei C:Real, famosi da anni in terra ellenica. E invece ha vinto una ballad troppo somiglianze alla canzone vincitrice dell’anno scorso. L’ho sentita solo tre volte, ma già la trovo insopportabile. Il Paese più povero d’Europa anche stavolta potrà dormire sonni tranquilli, sicuro di non organizzare la prossima edizione.

ISLANDA
La patria di Bjork, dei Múm e dei Sigur Rós porta all’Eurovision una canzone che potrebbe benissimo cantare Taylor Swift o Ariana Grande. Se non vi piace il pop commerciale americano, passate pure avanti, o tornate ad ascoltare i tre succitati gruppi.

ITALIA
“Grande Amore” è la classica canzone d’amore italiana strappamutande d’altri tempi. I tre tenorini sono già conosciuti all’estero e il brano convince facilmente. Dopo Sanremo, quella all’Eurovision potrebbe essere un’altra vittoria annunciata, per cui prepariamoci ad organizzare l’edizione 2016.

LETTONIA
Se i The Knife si dilettassero a fare dubstep e mettessero una qualunque cantante pop, verrebbe fuori più o meno una roba come questa. Nel bene e nel male, “Love Injected” mi sembra il brano più “sperimentale” di quest’edizione. Ho scritto “sperimentale” volutamente tra virgolette.

MALTA
La musica sembra pensata apposta per la manifestazione, questo brano era tra i favoriti prima della vittoria de Il Volo a Sanremo (la selezione nazionale di Malta è tra le prime in ordine di tempo). Non male, ma tutto già sentito. Se volete c’è anche la nuova versione, con qualche tono in meno e un arrangiamento stravolto.

PAESI BASSI
Dimenticatevi il country pop dei Common Linnets, quest’anno l’Olanda cambia genere e propone un brano tanto orecchiabile quanto ripetitivo. Cliccate a vostro rischio e pericolo, entra in testa facilmente. Ho letto che la cantante è famosa da anni nel suo Paese. Sento che arriverà tra i primi dieci.

REGNO UNITO
Gli inglesi, esportatori di grande musica nel mondo, sanno bene come NON vincere l’Eurovision. Quest’anno la BBC ha spiazzato il popolo della rete scegliendo internamente una canzone electro-swing che personalmente trovo una trollata, eppure allo stesso tempo mi piace (per ora) e la ascolterò fino a quando non mi stancherà, cioè per una settimana.

SLOVENIA
Ecco qui la mia preferita di questa edizione! Una produzione pop ben curata, una casa discografica italiana (Dance And Love) e un ritornello irresistibile. “Here For You” di Maraaya ha tutte le carte in regola per sfondare, spero anche nelle radio italiane. Io ho notato una vaga somiglianza con la canzone vincitrice dell’edizione 2010, e la parte coi violini mi ricorda “Astounded” dei Bran Van 3000.

SVIZZERA
Ecco la Katy B svizzera. Non mi viene nient’altro da dire su questa canzone, a me piace ma rischia di confondersi tra le altre, visto che c’è tanta roba simile dentro e fuori l’Eurovision. Ho letto nei commenti che il suo inglese non è perfetto, dissero lo stesso del simpaticissimo concorrente dell’anno scorso che secondo me meritava di classificarsi più in alto.

UNGHERIA
La canzone più paracula dell’Eurovision 2015, testo fuori metrica, se avesse almeno una base decente sarebbe stato un buon pezzo. Per i bookmakers è a metà classifica. Staremo a vedere. Peace & Love.

Le altre canzoni le recensirò in un altro momento, se ne avrò voglia. Ora vado a dormire felice al pensiero di essere finalmente riuscito a scrivere un post serio in questo schifo di blog.

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